giovedì 14 febbraio 2013

Mercoledì 13/02/2013 (the day after)



Dopo il festone di stanotte ho dormito soltanto due ore e mezza, sul divano, ancora vestito da carnevale e con le luci accese. Alle sette è iniziato il mio calvario: doccia, red bull e via al lavoro (fortuna che gli sbirri non fanno mai controlli la mattina). Fra devastanti vertigini e conati di vomito riesco a sopravvivere per 8 ore, quindi me ne torno al mio paesino, in piazza, in farmacia perché devo prendermi qualcosa per ‘sto mal di testa che non mi dà tregua. Sceso dall’auto mi ritrovo in una sorta di dimensione parallela: una geriatrica bolgia infernale, vecchie dappertutto, sono ovunque, soprattutto in farmacia. Cammino barcollando fra di loro mentre le loro fogne sdentate continuano a vomitare suoni maligni ed acuti, litigano, sparlano, spingono e tentano di passarmi davanti senza nasconderlo troppo. Non ne stavo capendo un cazzo finchè ho realizzato: è il mercoledì delle ceneri e queste maledette sono appena uscite dalla chiesa col loro carico di spirito santo. L’orrore supera il dolore, non potevo resistere un minuto di più, così son scappato a casa con tutte le gambe che c’avevo attaccate al culo: magari un richiamino di rum avrebbe funzionato meglio del Voltaren.

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